Sushi sì o sushi no? Più il tempo passa e maggiore è il numero delle persone che chiedono lumi a riguardo: Ottimo per una dieta? Passabile? Inaccettabile? Mah…

In effetti non è semplice rispondere, perché se da una parte è evidente che si tatti una cucina molto più salutare di altre, non si può certo dire che ci si trovi davanti ad un miracolo ipocalorico.

Anzi.

L’equivoco nasce dall’erronea osservazione che il sushi sia una cucina a base di pesce, mentre è, purtroppo, vero il contrario: il pesce è un giusto un comprimario di lusso e nulla di più. A parte alcune proposte, infatti, nel sushi è il riso a farla da padrone, lasciando al pesce crudo un ruolo per lo più di comparsa. Diciamo che è come un film dal budget ridotto in cui un grande attore compare per un cameo, facciamo, Bruce Willis. Potrà anche limitarsi a dire quattro battute, ma alla fine tutti si ricorderanno di lui. Ovviamente tutto ciò per noi rappresenta una fregatura (sicuramente non per Bruce Willis, che anche per un sorriso sghembo si beccherà un cachet milionario), visto che, in definitiva, a causa dell’alto contenuto di carboidrati, un pasto a base di sushi rischia di trasformarsi in un equivalente con gli occhi a mandorla dei nostri “du spaghi”, ben lontano, pertanto, dalla cena a base di pesce che abbiamo in mente.

Ovviamente molto dipende dal tipo di sushi che si decide di ordinare, visto che la cucina giapponese offre diversi tipi di proposte. Visto che i piatti unicamente a base di pesce sono il sashimi, le tartare e il pesce appena scottato, c’è poco, però, da sperare di poter applicare al sushi il concetto di cenetta leggera. Potrebbe in ogni caso far comodo avere un’idea di cosa ci si prospetti in caso di una seratina giapponese.

Lungi da noi l’intenzione di offrire un database preciso e inappuntabile dell’esteso listino di un comune sushibar, ecco una lista delle calorie approssimative delle principali specialità, facendo notare come, in linea di massima, la maggior parte dei piatti sono a base di riso, tanto riso, verrebbe da dire troppo riso, se non si presta attenzione.

Sashimi: fettine di pesce crudo, per esempio salmone e tonno. Mediamente 40 kcal per pezzo.

Nigiri: fettine di pesce su polpettine di riso. Mediamente 50 kcal per pezzo.

Hosomaki: piccoli rotolini di riso con un alga Nori esterna ed un ripieno con un singolo ingrediente. Mediamente 25 kcal per pezzo.

Futomaki: grandi rotolini di riso con un alga Nori esterna ed un ripieno con un più ingredienti. Mediamente 55 kcal per pezzo.

Uramaki e California roll: rotoli di riso con un alga Nori interna, tra il riso ed il ripieno di vario genere. Mediamente 35 kcal per pezzo.

Rainbow Roll: rotoli di riso con un alga Nori interna, tra il riso ed il ripieno, con una piccola fettina di pesce intorno. Mediamente 40 kcal per pezzo.

Gunkan: polpettine di riso con pesce crudo, tipo tartare di tonno, avvolte da un alga Nori oppure fette di sashimi. Mediamente 65 kcal per pezzo.

Temamaki: Grande cono di alga Nori ripiena di pesce e altri ingredienti, per esempio salmone e avocado. Mediamente 175 kcal per pezzo.

Da lasciare basiti, vero? Con un po’ di circospezione, però, si può anche riuscire a non esagerare né con le calorie, né con i carboidrati, magari adottando la regola di ordinare tante fettine di sashimi quanto i pezzi di nigiri o due fettine per ogni pezzo di maki o roll.

In conclusione: per affrontare una serata a base di sushi conviene scegliere le portate con un po’ di attenzione, altrimenti cosa ne sarà della nostra tanto sospirata cena? Ma un’ottima cena, ovviamente, magari un po’ ipercalorica, ma sicuramente un’ottima cena.