Mangiamo male perché siamo condizionati a farlo.
Avete presente il film “Matrix”? È quello con Keanu Reeves, in cui la realtà percepita è completamente diversa dalla realtà vera e propria e in cui Morpheus è il leader della rivolta contro le macchine che governano la terra.
C’è una scena del film, in cui i due protagonisti si trovano in una stanza virtuale completamente vuota eccezion fatta per due poltrone e un televisore, in cui Morpheus afferma:
«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. […]. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»
Bene, questo è quanto accade in campo alimentare, in cui la necessità di vendere delle case produttrici di alimentari condiziona a tal punto la coscienza delle persone da ricreare una realtà su misura per le proprie esigenze produttive.
Mentre nel film Neo si accorge di quanto siano vere le rivelazione di Morpheus e decide di percorrere la stessa via libertaria, nella realtà la gente seguita a rovinarsi la salute rimpinzandosi di ogni tipo di porcheria.
L’aspetto paradossale della vicenda è che le società scientifiche diramano continui messaggi di attenzione per la salvaguardia della salute, ma, com’è come non è, molto più effetto hanno gli spot pubblicitari e le réclame. Ora, sarà perché i budget destinati dai governi per controbattere quelli che le grandi multinazionali mettono in campo per promuovere i propri prodotti sono irrisori, sarà perché abbiamo la brutta tendenza a berci ogni sorta di cattiva informazione data dalla televisione, sta di fatto che ci stiamo facendo condizionare ogni giorno di più a mangiare come fa comodo a qualcuno e non come fa bene a noi.
È un peccato che non esistano sistemi di ricondizionamento, dei programmi per resettare la nostra coscienza allo stato primitivo, come si fa con i computer o i telefonini: resteremmo colpiti per il modo in cui abbiamo deviato dall’impostazione originale.
Intanto, se siete curiosi, ecco una scena del film, non la più nota, ma sicuramente una delle più adeguate al post: