L’altro giorno stavo smanettando su Youtube alla ricerca di qualcosa di tranquillo da fare vedere alla mia bambina, senza rischiare che si imbattesse in video truculenti o demenziali, quando sono finito su un vecchio cartone dell’orso Yogi.
Ve lo ricordate: cappellino verde, sguardo misto ingenuo e furbetto, inequivocabilmente orso, sempre alle prese con il ranger Smith? Ecco proprio lui.
«Papi, il signor ranger è cattivo perché non vuole che la gente dia da mangiare agli orsi»
«Amore, il signor ranger lo fa per evitare che gli orsi si ammalino mangiano del cibo che non gli fa bene.»
«Cos’è che non fa bene agli orsi?»
«Ad esempio tutte quelle merendine, patatine, cioccolatini che piacciono tanto ai bambini.»
«E agli orsi le merendine, le patatine e i cioccolatini fanno male?»
«E certo, amore, che fanno male, loro non sono abituati a mangiare certe cose. Né più né meno come alle persone e ai bambini, soprattutto.»
«E allora perché i cartelli li mettono solo per gli orsi e non anche per i bambini?»
Accidenti, una logica sopraffina (che di certo non deve avere preso dal papà): mettiamo i cartelli di non dare da mangiare agli animali per evitare che possano averne danno, ma nei confronti dei nostri bambini non solo non mettiamo avvisi dello stesso tenore, ma addirittura li sottoponiamo a quotidiani bombardamenti di réclame e pubblicità che li invogliano in senso opposto.
“Dai papà, va bene anche così, almeno gli orsi non dovrai metterli a dieta.”
Non fa una grinza.