Il Manuale di sopravvivenza per dimagranti ® – Una guida un po’ meno spiritosa e più concreta

“E’ l’amico e’ il piu’ deciso della compagnia

e ti convincera’ a non arrenderti anche le volte che rincorri l’impossibile”

L’amico è (Dario Baldan Bembo)

Ovvero dell’amico che si fa in quattro per te

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“Ehilà bellissimo. Sei veramente un gran bel ragazzo lo sai, la gente ride di te, la gente ti odia, ma perché ti odia? Solo perché è invidiosa!”

“Guardate che amore di viso, e che sorriso simpatico, vuoi che alluda alla tua forza fisica adesso, tu vuoi che io decanti la potenza dei tuoi muscoli: tu hai diritto al tuo posto nell’olimpo degli dei, tu sei un Dio.

“E ascoltami bene: tu non sei cattivo, tu sei buono! Sei così caro e buono, sei l’angelo della casa, sei tu l’amore di mamma e io voglio che il mondo sappia, una volta per tutte e senza nessun dubbio, che noi lo amiamo.

“Io ti voglio insegnare, ti farò vedere come si cammina, si parla, ci si muove, si ragiona, uniti tu ed io daremo il più grandioso, essenziale contributo alla scienza dalla creazione del fuoco.

Per chi non avesse riconosciuto l’estesa citazione (ok, lo ammetto, diciamo pure un vero e proprio tributo ad uno dei film cult più cult degli ultimi decenni) trattasi del dialogo che avviene tra lo strampalato dottor Frankenstein e la Creatura nel capolavoro di Mel Brooks. È un incontro fermamente voluto dallo scienziato per cercare di comunicare con il Mostro, ma che parte veramente nel peggiore dei modi. Tuttavia, dopo un primo moto di vero e proprio panico, l’istinto di sopravvivenza suggerirà al dottor Frankenstein le parole giuste per fare breccia nel cuore della sua Creatura. Per chi si fosse persa la scena e volesse ampliare la propria cultura cinefila può gustarsela direttamente cliccando sul filmato. Non ci state dentro, eh? Ok, vi do, vediamo un po’, 5 minuti e poi vi aspetto per riprendere il discorso.

Fatto? Bene, cosa ne dite? Mica male eh? Non sarebbe bello avere un personal trainer dell’autostima di questo tipo a portata di mano, soprattutto durante un percorso ad ostacoli quale quello di una dieta?

Certo, non con un elemento del genere e magari con una modalità un filino meno impetuosa, tuttavia potrebbe tornarci sicuramente utile avere qualcuno interessato a noi e alle nostre vicende, quali esse siano.

Pertanto ecco l’ennesima perla di saggezza e di guida alla sopravvivenza: cercatevi un angelo custode che si sobbarchi parte del peso della decisione di mettere ordine all’alimentazione.

Sì, so già cosa sta pensando una parte di voi e un po’ la condivido: spifferare a qualcuno l’intenzione di perdere peso espone al rischio del ludibrio pubblico in caso di fallimento. Concordo anche col fatto che, per non rischiare di essere sbertucciati da chicchessia, la reticenza debba essere totale, perché una notizia come quella della signorina del terzo piano (ma può essere anche la segretaria del capo, per non dire il capo in persona) che si mette finalmente a dieta non conosce nessuna omertà. Non si tratta semplicemente di limitare il numero di persone a cui comunicare ciò che ci apprestiamo a fare o a tentare di fare: il silenzio deve essere assoluto! Offrirci così bellamente in pasto all’opinione pubblica, mettendo un bel tappeto rosso sotto i piedi di possibili, anzi probabili, detrattori non parrebbe essere proprio una saggia idea, anzi tendenzialmente pessima.

Però…

…sicuri che i termini del discorso siano proprio questi? Intendo dire: è proprio così importante che nessuno sappia della nostra intenzione di fare una determinata cosa, solo per non correre il rischio di incappare in una potenziale débâcle? Proprio in considerazione del pericolo di un nulla di fatto al termine di un periodo, più o meno lungo, di impegno e sacrifici non avrebbe più senso metter da parte più orgoglio possibile e chiedere una mano che vale quanto il “gancio in mezzo al cielo” che tutti sperano di trovare strada facendo?

Va da se che la risposta non possa che essere positiva.

Quando si esegue una dieta è di fondamentale importanza essere aiutati dalle persone che ci circondano, meglio ancora sarebbe essere “circondati” da persone che ci possano aiutare.

In mancanza di un tale esercito di supporter, ci potremmo accontentare di averne almeno uno in ciascuno degli ambienti frequentati. Sicuramente il principale supporto dovrebbe essere rappresentato da persone presenti in casa, cioè dal coniuge o dai genitori, visto che è in casa che si possono presentare le situazioni di maggiore difficoltà. Questo vale sia per chi passa in casa la maggior parte del tempo, ma anche per chi lavora, dato che almeno uno dei pasti, di solito, si consuma tra le mura domestiche. Altre figure di riferimento potrebbero essere ricercate tra gli amici e all’interno dell’ambiente di lavoro in modo da avere una persona disponibile ed interessata in ogni ambiente.

A questo punto ecco qualche domanda utile che ti puoi fare per cercare di scegliere al meglio la figura del tuo “angelo custode” o “grillo parlante” (o “angelo parlante” o “grillo custode” se preferite):

• Quanto spesso vedete questa persona?

• Vi saprà fare i complimenti per i risultati raggiunti?

• Vi farà elogi per aver seguito la dieta?

• Vi potrà aiutare quando ne avrete bisogno?

• Avrà voglia e tempo di fare attività fisica con voi?

• Se sarà opportuno avrà il coraggio di rimproverarvi e farvi domande scomode?

Avete già in mente un paio di belle personcine che possono fare al caso vostro? Sì? Bene ora non vi resta altro che comunicar loro che li avete eletti vostri diet-supporter e che pertanto vi attendete che… che… Già che cosa? Perché se trovare le persone giuste da farvi da spalla potrebbe anche non essere facile, aspettarsi da loro che sappiano cosa fare è quantomeno pretenzioso. Niente paura però, perché anche in questo caso viene in soccorso il (alcuni compiti sono esclusivi delle figure domestiche, altri invece sono estensibili a tutti):

1. Cercare di tenere la casa e la famiglia in condizioni di rilassamento: fare la dieta alle volte aumenta il nervosismo, è importante favorire la serenità.

2. Chiedere a chi deve stare a dieta come desidera essere aiutato: dolcezza o fermezza? Meglio che sia chiaro, ma soprattutto condiviso.

3. Fare esercizio fisico insieme: parleremo a suo tempo dell’attività fisica, ma è indubitabile la sua importanza.

4. Indicare eventuali disordini con pacatezza oppure con determinatezza, subito oppure aspettando l’occasione giusta, stando però sempre attenti a quello che succede.

5. Far memoria dei benefici della dieta e delle conseguenze di un eventuale abbandono e rafforzare sempre l’intenzione di andare avanti.

6. Modellare un comportamento appropriato per potere essere il più possibile efficaci: essere spontanei a volte è piacevole, cercare il modo migliore di comportarsi è utile sempre.

7. Sforzarsi di vedere i cambiamenti, senza aspettare di farsi annunciare i chili persi: è piacevole che gli altri notino i miglioramenti senza doverli sbandierare.

8. Riconoscere gli sforzi compiuti indipendentemente dalla bilancia: ogni rinuncia dovrebbe essere sottolineata e rinforzata con chiara approvazione.

9. Sviluppare insieme una lista dei comportamenti da modificare per promuovere la perdita di peso.

10. Fare qualche sacrificio insieme a chi ne fa tanti per stare in riga.

Bene, il decalogo è finito: ora non resta che farne più copie da mostrare ad ogni supporter e fargliela imparare a memoria. Gratis, s’intende.

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