Il Manuale di sopravvivenza per dimagranti ® – Tutto quello che avreste voluto sapere sulle cause del sovrappeso e non avete mai osato chiedere

“Per i dubbi e le domande che ti assillano la mente va’ da loro e non ti preoccupare
sono a tua disposizione e sempre senza esitazione loro ti risponderanno”

Sono solo canzonette (Edoardo  Bennato)

Ovvero che è arrivato il momento delle domande

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Premessina in itinere: in anni e anni di professione, nei contatti diretti con le persone che affrontano il cammino della dieta, nel corso degli incontri formativi, durante le conferenze sul tema dell’alimentazione, ci si accorge che le domande diventano alla fine un strumento estremamente valido per completare la spiegazione. In presenza di una platea tendenzialmente virtuale, ovviamente, dovremo cercare di fare tesoro delle domande più ricorrenti e provare a riproporle come se fossero formulate or ora.

Il vantaggio di inserire delle domande a chiosa di questo primo round dovrebbe essere quello di tirare un po’ le somme e soprattutto vedere se sia possibile esplicare meglio qualche parte un po’ più indigesta. Il fatto di esporle in questo modo, poi, dovrebbe evitare il rischio di domande imbarazzanti, incomprensibili o reiterate.

Direi di cominciare, la signorina Moana è in trepida attesa di assolvere il suo compito con il microfono.

“Gentile dottor Lice, può cortesemente spiegarmi perché con tutti i soldi che i suoi genitori hanno speso, anziché una pubblicazione scientifica degna di questo nome, tutto quello che ha prodotto in termini letterari è questo “libruncolo” per di più con un titolo tanto insulso?” 

Ringrazio mio padre e immagino mia madre, per l’opportunità di specificare che tutto ciò che trovate scritto in questo “libruncolo” è basato su quanto di più recente ci sia in termini di acquisizione scientifica e statistica e che il titolo e la forma usata sono solo un pretesto per poter trattare con leggerezza temi altrimenti pesanti. Del resto se manuale di sopravvivenza per dimagranti deve essere, che lo sia fin da subito, no?

“Dottor Lice, lei ha parlato di un sacco di indiziati coinvolti nella determinazione del sovrappeso, però ha, per così dire, lasciato il caso in sospeso. Secondo lei a chi dovremmo riferire, parafrasando la signora Jessica Fletcher, il famoso: “Murder, She Wrote”? 

Dunque, rispondo al signore in terza fila con pipa, mantellina e cappellino buffo, complimentandomi anzitutto per la citazione relativa alla serie televisiva “La signora in giallo” (questo giusto per chi non ne avesse mai sentito parlare). Venendo alla domanda “ambiente o genetica?” sembra ragionevole ritenere che l’obesità sia la conseguenza di una interazione tra ambiente e patrimonio genetico con una varietà che copre l’intera gamma delle possibilità: dalle forme esclusivamente genetiche a quelle esclusivamente dovute a fattori alimentari, passando per quelle prevalentemente, ma non unicamente, di un genere piuttosto che l’opposto. Diciamo che in linea di massima, se proprio proprio cerchiamo un’esemplificazione, di solito le influenze ambientali prevalgono nel semplice sovrappeso mentre le anomalie genetiche sono più probabili nelle obesità più importanti.

“Egregio dottore, mi consenta, credo che lei non si renda conto di quanto complesse siano le dinamiche sottostanti al libero mercato che lei accusa senza rendersi conto che nulla è prodotto senza un’adeguata aspettativa di vendita. Prima del lancio di un prodotto ci si premura si eseguire un’accurata analisi del mercato, in modo da non rischiare di fare un buco nell’acqua. A sancire il successo di quel prodotto ci penserà poi il consumatore reale, che potrà, in qualsiasi momento, concedere o meno il proprio favore.”

Non posso che concordare con il signore in blazer blu che ha sollevato l’obiezione. È assolutamente vero, la colpa è tutta nostra che abbiamo concesso al marketing di compenetrare in modo così abnorme la nostra esistenza, al punto da indurci non solo ad accettare in modo tanto acritico ciò che ci viene propinato ma addirittura anche a credere che non esista una via alternativa a quella tracciata dagli uffici vendite. Il problema è che non si acquista mai solo un prodotto, ma anche e per certi versi soprattutto ciò che evoca ed è proprio su ciò che giocano le loro carte da bari le case produttrici di pubblicità.

Così, un po’ per l’attrattiva del prodotto e un po’ per l’aspettativa più o meno conscia di ciò che può concederci il suo consumo, ci dimentichiamo di quante calorie e di quanti inutili ingredienti introduciamo nel nostro splendido corpicino, più o meno consapevoli del danno che faranno.In definitiva ha proprio ragione il signore che ha sollevato il problema: nessuno è obbligato a comprare, basterebbe che ce lo ricordassimo un po’ più spesso per ridurre di parecchio i nostri problemi.

“Giovanotto, sono perfettamente d’accordo con lei circa i tempi lunghissimi in cui si è svolta l’evoluzione. Poiché l’ho vista estremamente dotata di fantasia non potrebbe fare un esempio che renda meglio l’idea di ciò che ha detto riguardo ai cambiamenti avvenuti in tempi troppo brevi perché l’uomo potesse adeguarsi?”

Sono commosso dal lusinghiero pensiero rivoltomi dal signore con la lunga barba bianca, e cercherò di superarmi per accondiscendere alla sua richiesta, però anche voi dovete aiutarmi. Provate a chiudere gli occhi (si fa per dire) e immaginate un piccolo spiazzo antistante l’antro di una caverna. Un uomo semi nudo, che ogni signore in sala chiamerà col proprio nome e cognome e ogni signora con quelli del proprio compagno, arriva recando in spalla una gazzella abbattuta dopo una lunga giornata di appostamenti e rincorse. Ci ha messo un sacco di tempo per guadagnarsela perché ha dovuto rincorrerla a lungo, prendendola per sfinimento. È forte e vigoroso, senza un filo di grasso, con la tartaruga degli addominali in bella vista e, se vi fa comodo, anche bello abbronzatino. È stato selezionato dalla natura per competere contro le avversità ed è consapevole, in quanto essere dotato di un cervello di un chilo e trecentocinquanta grammi (quanto il nostro, ovviamente, visto che siamo sostanzialmente la stessa persona) che anche oggi grazie alla sua fatica la sua famiglia potrà sopravvivere.

Bene, adesso immaginate che dal cielo arrivi nottetempo un frigorifero, che contenga tutto il ben di Dio che racchiudono i frigoriferi medi del 21° secolo e con la magica peculiarità di riempirsi da solo (praticamente come avviene al giorno d’oggi in termini di fatica fisica compiuta per provvedere al suo riempimento). Come pensate che si riduca quell’uomo così forte e vigoroso nel giro di pochi mesi?

Bene: è quello che succede a noi, né più né meno, vista l’impalpabile differenza dal punto di vista evolutivo che c’è tra una notte e una cinquantina d’anni. Cosa è infatti mezzo secolo al confronto di 3 o 4 miliardi d’anni di evoluzione della vita sulla terra? Giusto il battito delle palpebre di Dio, direbbe il poeta…

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