In un mondo perfetto, immagino, tutti noi disegneremmo le persone giovani, sane, belle e con un fisco perfetto. Nel mondo reale, invece, le cose non vanno esattamente così. Eppure, se fosse possibile, io inserirei la voce “buon peso” nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, tale è la sua importanza e la sua crucialità nel determinare lo stato di salute, il diritto alla quale è presente nella medesima dichiarazione.
Tutti gli uomini dovrebbero possedere un buon peso o quanto meno cimentarsi nell’impresa di possederlo, perché attraverso il buon peso passa la salute nelle le sue molteplici declinazioni: minor rischio di incappare in molte patologie (prevalentemente di tipo metabolico e cardiocircolatorio); attività quotidiane meno faticose; maggior agilità nei movimenti; minor sofferenza a causa delle patologie legate al passare degli anni (osteoporosi, artrosi, indebolimento muscolare…); immagine più gradita e gratificante; facilitazione nelle relazioni sociali; aumento dell’autostima; miglior decorso di particolari patologie per l’attenuazione dei sintomi e/o riduzione della necessità di farmaci e/o il rallentamento della sua evoluzione; agevolazione nell’accesso a sport ed attività ludico motorie… sono alcuni dei benefici favoriti da un buon peso, fruibili subito ma soprattutto nel tempo, giacché, indipendentemente dall’età, conviene sempre pensare al futuro, disponibili a qualche sacrificio ora per vivere meglio gli anni a venire.
Ma non solo: se anche il buon peso restasse un miraggio, sarebbe già un’ottima cosa anche solo il semplice passaggio ad un’alimentazione corretta, poiché mangiar bene rappresenta di per sé un’ottima scelta sulla via del benessere. Diabete, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, gotta, steatosi epatica, giusto per citarne le principali, sono patologie per le quali una corretta scelta dei cibi sarebbe influente quanto, se non di più, la loro razionalizzazione. Frasi quali “Che nervoso vedere la gente che mangia di tutto e di più, senza metter su neanche un etto” sono espressioni che andrebbero bandite, essendo indici di quanto mediamente si sia presi dalla ricerca del buon peso più che dal seguire un’alimentazione salutare e benefica. Del resto, la permanenza della richiesta di farmaci anoressizzanti, indica la persistenza di una cultura, erronea, in cui buon peso e corretta alimentazione viaggiano su binari separati. E invece buon peso e sana alimentazione rappresentano le due facce della stessa medaglia, tali per cui non andrebbero mai pensate separatamente: si mangia bene per stare bene allo stesso modo in cui ci si dà da fare per raggiungere un peso adeguato. Un po’ come quei prodotti sulla cui confezione è stampato ben in vista: non vendibili separatamente.
In conclusione?
Direi semplicemente che il buon peso sia una condizione irrinunciabile per un buono stato di salute, cardine per il raggiungimento ed il mantenimento del quale dovrebbe essere l’alimentazione, pensata tanto per consentire di raggiungere il peso ottimale quanto per migliorare anche il proprio stato di salute. Senza dimenticare il plus in termini educativi di una alimentazione votata alla salute, in una società in cui l’eccesso di cibo è mediamente accompagnati da una pessima scelta degli alimenti.