“Non ho mai visto nulla di più bello”…
… è ciò che ho pensato quando ho visto per la prima volta la mia bambina e quanto spero possa dire anche ogni mamma ed ogni padre in trepidante attesa, il giorno in cui vedrà finalmente in viso chi ha portato, protetto e nutrito per nove lunghi mesi nel proprio grembo.
E per non lasciare che questo resti solo un augurio ecco questa serie di consigli per affrontare nel migliore dei modi, dal punto di vista nutrizionale, questi memorabili momenti, così importanti sia per la salute di una mamma che quella del suo bambino.
I costituenti del peso
L’aspetto più eclatante della gravidanza è senza ombra di dubbio l’aumento di peso che si realizza progressivamente nel corso dei nove mesi di gravidanza. Non da meno, in termini di evidenza, è la differenza dell’incremento ponderale nelle diverse esperienze, giacché si può andare da incrementi assolutamente contenuti (meno di una decina di chili) ad aumenti francamente inaccettabili (alcune decine di chili), il tutto per dare alla luce un bambino con un peso che generalmente non si discosta poi molto dai tre chili e i tre chili e mezzo.
Ma da cosa è costituito l’elenco delle voci al capitolo “peso in gravidanza”?
Forse non tutte le future mamme sanno che pressoché indipendentemente dal peso del bambino in arrivo, i chili in più arrivano da:
placenta e liquido amniotico (circa 1,500 grammi);
adeguamento dimensionale dell’utero (circa 1000 grammi);
aumento delle ghiandole mammarie (circa 500 grammi);
aumento del sangue circolante (circa 500 grammi).
Il resto deriva dall’inevitabile ritenzione idrica (circa 2000 grammi) ma soprattutto dall’aumento del tessuto adiposo, lo stesso tessuto adiposo che con tanta fatica e incertezza di risultati si cercherà di eliminare da lì a qualche mese. Il perché di questo accumulo di grasso è presto detto: essendo, noi, il prodotto di milioni di anni di evoluzione, portiamo addosso ancora i segni del nostro neppure lontano passato, in cui la nascita un bambino rappresentava per la donna un momento di estrema difficoltà nell’ambito dell’approvvigionamento, per cui i chili in più acquisiti durante la gravidanza potevano fare la differenza tra la vita e la morte, costituendo un’ottima polizza contro le conseguenze di una mancata acquisizione di cibo.
La tabella del peso in gravidanza
Detto quanto sopra, ovvero della necessità dell’organismo di rifornirsi di grasso per affrontare un possibile periodo di difficoltà nel reperimento di cibo, si è appurato che questo fenomeno si manifesta maggiormente nelle donne con poco tessuto adiposo, mentre le future mamme che iniziano la gravidanza già “in forma” hanno minori probabilità di aggiungere peso a quello già posseduto. In poche parole, l’aumento del tessuto adiposo è previsto in modo inversamente proporzionale al tessuto adiposo già presente nell’organismo.
In particolare, facendo riferimento al bmi (indice di massa corporea calcolata in kg/m2) i pesi attesi per l’epoca del parto sono:
tra i 12,5 e i 18 Kg nelle donne con bmi inferiore a 20 (sottopeso)
tra i 9,5 e i 14 Kg nelle donne con bmi compreso tra 20 – 25 (normopeso)
tra i 7 e gli 11 Kg nelle donne con bmi compreso tra 25 – 30 (sovrappeso)
inferiori a 6 Kg nelle donne con bmi superiore a 30 (obesità)
Accanto al peso atteso per il termine è utile conoscere anche cosa ci si può aspettare nel corso della gestazione, dato che l’incremento del peso non è assolutamente lineare, essendo più contenuto inizialmente e diventando più cospicuo nelle fasi successive.
Di norma ci si aspetta un incremento progressivo nell’ordine dei seguenti valori:
0 g nelle prime 9 settimane,
2000 – 2400 g dalla 10° alla 17° (250 – 300 g alla settimana)
2450 – 2800 g dalla 18° alla 24° (350 – 400 g alla settimana)
6300 – 7000 g dalla 25° alla 38° (450 – 500 g alla settimana)
per un totale variabile attorno ai 10 – 14 chili.
In buona sostanza:
L’uomo, pur rappresentando il culmine evolutivo (almeno al momento), non sfugge alle leggi che regolano e preservano la vita sul pianeta. Anzi, potremmo dire che, proprio in virtù del fatto di essere la creatura più evoluta, i sistemi di salvaguardia presenti in ogni essere vivente, nell’uomo assumono una connotazione particolarmente efficace. Sta, ovviamente, a noi cercare di mantenere tutto ciò entro adeguati limiti. Non a caso, infatti, una delle maggiori raccomandazioni da parte dei ginecologi nei confronti delle gestanti riguarda l’aumento peso, che deve essere il più possibile contenuto per non rischiare di incorrere in problemi di salute per il loro bambino.
Qui, una serie di consigli per una corretta alimentazione dal punto di vista qualitativo.
Qui, le raccomandazioni relative a cosa evitare.
Qui, infine, tutto quello che avreste voluto sapere sull’allattamento e non avete mai osato chiedere.